Tour nella Penisola dello Yucatan tappa 6: Tikal in Guatemala

Tikal

Questa mattina ci svegliamo in Guatemala, e più precisamente a Flores, capoluogo del Dipartimenti di Peten. L’albergo è un po’ fatiscente  ma ci dicono essere il migliore della zona. Dopo la colazione ci rimettiamo a bordo del nostro pullman con tutti i bagagli al seguito ed un cielo che non promette nulla di buono. Il Guatemala è considerato “il paese dell’eterna primavera” per il suo clima sempre mite anche in inverno. In effetti la temperatura si mantiene piuttosto elevata, visto e considerato che siamo a gennaio e camminiamo tranquillamente in maniche corte.

TikalDopo circa un’ora di viaggio arriviamo a Tikal, il più grande sito archeologico Maya del Guatemala, oltre che il più visitato. Tikal è una città antica totalmente immersa nella giungla, i cui scavi archeologici non sono ancora completati. Infatti la città è stata completamente sommersa dalla fitta vegetazione della zona che oggi fa da cornice ad un luogo veramente molto suggestivo. Quello che colpisce di Tikal è la sua maestosità, la grandezza, l’imponenza: il centro  si estendeva per 4 km e ospitava 100.000 abitanti.
Storicamente è stata una città importante, sia dal punto di vista religioso, sia dal punto di vista commerciale

TikalÈ un paesaggio quasi surreale, un concetto di città completamente diverso da quello a cui siamo abituati. Tutto questo verde, questi altissimi alberi, la presenza di tantissime specie di uccelli, delle scimmie ragno, dei lemuri, dei tacchini, dei coccodrilli e di tantissime altre specie di animali che non siamo riusciti ad avvistare, mi fa capire come l’uomo sia riuscito a vivere in armonia con la natura circostante, senza distruggerla, ma anzi inglobandola.

Pioviggina e con indosso le nostre buffe mantelline gialle saliamo una serie di scale a pioli a tratti piuttosto ripide e riusciamo a  scalare alcune piramidi. La vista da quassù è incredibile, si vedono le punte più alte delle piramidi spuntare da una fitta rete di alberi che dà l’impressione di un unico ed uniforme tappeto verde. Mi sento così lontana da casa, così distante, non soltanto per i km che ci separano, ma per lo stile di vita.

TikalTerminata la visita acquistiamo dei bellissimi piatti in legno da portare a casa come souvenir e ci rimettiamo in cammino con il nostro inseparabile pullman. Direzione Belize, altra nazione che fa parte della Penisola dello Yucatan. Attraversiamo numerosi villaggi di baracche costruite in mezzo al fango che mi ricordano quelli già visti nel Chapas pochi giorni fa. Il passaggio alla dogana del Belize è un po’ faticoso: dobbiamo infatti scendere tutti dal pullman con i bagagli al seguito, fare tutti i controlli e poi risistemare il tutto. Dopo avere collezionato un altro timbro sul mio passaporto ed avere cambiato un po’ di monete in dollari, mi accorgo che lo scenario è cambiato. Il Belize infatti è una colonia americana, ma ve ne parlerò meglio nel prossimo articolo.

Informazioni su Giusy 103 Articoli
Nata e cresciuta a Palermo, appassionata di viaggi, fotografia, arte, cucina, natura e molto altro ancora. Sogno di scrivere un libro sulla mia città.

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