
Una delle esperienze più interessanti che si possono fare durante un viaggio a Napoli è sicuramente quella gastronomica. Grazie infatti all’abbondanza di prodotti tipici della zona, provenienti sia dalla terra che dal mare, e grazie anche all’amore per il buon cibo e per la buona tavola che i napoletani si tramandano da generazioni, si possono gustare numerosi piatti della tradizione, famosi in tutto il mondo, che già da soli valgono l’intero viaggio. Anche perché mangiare un piatto tipico con gli ingredienti del posto, è tutta un’altra cosa.
Durante il mio recente viaggio a Napoli, come mia consuetudine, ho mangiato solo piatti tipici e devo ammettere che, nonostante tutto il mio impegno, ho abbracciato solo una minima parte dell’enorme patrimonio gastronomico di questa regione. 3 giorni infatti non sono sufficienti, ma credo che forse neppure tutta la vita lo è. Essendo il mio primo viaggio nel capoluogo campano mi sono concentrata sui piatti più tradizionali, cercando di mangiarli anche nei locali più famosi e storici della città.
Mangiare a Napoli: la pizza di Sorbillo
Dicono che da Sorbillo si mangia la migliore pizza di Napoli. Dal momento che la pizza è stata inventata a Napoli, si può forse dire che da Sorbillo si mangia la migliore pizza al mondo? Questo non posso dirlo, perché non ho avuto il piacere di assaggiare tutte le pizze del mondo, ma posso affermare che qui la pizza è davvero ottima. L’unico vero problema (se di problema si può parlare) è la lunga fila che occorre fare prima di entrare. La pizzeria di Gino Sorbillo, nella centralissima via dei Tribunali, non accetta ordinazioni ed occorre quindi mettersi a turno, magari provando ad arrivare con largo anticipo. Noi per esempio siamo arrivati alle 19,00 di un venerdì sera e siamo entrati poco prima delle 20,00.
Bisogna comunque ammettere che l’attesa viene ampiamente ripagata. Quella di Sorbillo è una pizza che rispetta la tradizione: fa utilizzo solo di ingredienti classici, è talmente grande da fuoriuscire dal piatto, è sottile ed elastica, è molto digeribile. Nel menù non sono previsti né antipasti né altri tipi di piatti: esiste solo la pizza. I prezzi sono davvero popolari: in 2, prendendo una margherita, una pizza con bufala e 2 bottiglie di acqua abbiamo speso € 17,00. Non male. All’interno del locale sono previsti sia tavoli singoli che tavoli condivisi.
Se invece volete provare la pizza fritta vi consiglio Esterina Sorbillo che ha due sedi: una sempre in via dei Tribunali e l’altra in via Toledo. Qui la pizza, che viene fritta a vista in enormi pentoloni pieni di olio bollente, si mangia in piedi (ci sono solo pochi tavolini alti di appoggio) e con le mani. Anche qui occorre fare la fila ed anche in questo caso la pizza è piuttosto grande.
Se volete approfondire la storia della pizzeria Sorbillo vi consiglio di leggere Pizzaman, l’autobiografia di Gino Sorbillo, che ci racconta le origini della pizzeria, dei suoi nonni e dei loro 21 figli, della zia Esterina che a soli 14 anni dovette occuparsi del locale e dei suoi fratelli, di un quartiere che un tempo era una zona degradata e che invece oggi è frequentatissimo dai turisti e di Gino, appunto, che con caparbietà ed amore per il proprio lavoro è riuscito a portare avanti la sua filosofia con grande successo. Ammetto che a tratti mi ha pure commossa.
Mangiare a Napoli: la sfogliatella di Gambrinus
In via Chiaia, praticamente a Piazza del Plebiscito, si trova lo storico Gran Caffé Gambrinus, una vera istituzione a Napoli. Il locale, in perfetto stile liberty, è stato fondato nel lontano 1860 ed è stato luogo di incontro per artisti, politici, regnanti, letterati e personaggi di spicco. Qui Gabriele D’Annunzio compose i versi della canzone “A’vucchella” (versi che tra l’altro sono esposti in bella mostra all’ingresso del locale).
Tra le tante specialità del Gran Caffé Gambrinus c’è la sfogliatella, dolce tipico di Napoli, da provare nelle due versioni riccia o frolla. La sfogliatella riccia ha la forma di una conchiglia ed è formata da diversi strati di sfoglia croccante e friabile all’esterno ma morbida all’interno. La sfogliatella frolla invece ha una forma più tondeggiante ed è formata da un’involucro di pasta frolla. All’interno, per entrambe le versioni, si trova una morbida crema a base di ricotta e semolino. Ammetto di avere provato entrambe le versioni in diversi locali a Napoli ma la mia preferita resta la sfogliatella riccia di Gambrinus, la più gustosa e delicata allo stesso tempo.
I prezzi non sono popolari. Basti pensare che un caffé costa € 4,00! Ma visto il posto, vista l’atmosfera, visto il servizio e tutto il resto, direi che è un lusso che ci si può concedere molto volentieri!
Mangiare a Napoli in una tipica trattoria dei Quartieri Spagnoli
Durante il mio soggiorno a Napoli una ragazza del posto ci ha consigliato di andare a mangiare alla Trattoria Nennella che si trova nel cuore dei Quartieri Spagnoli. Devo ancora ringraziarla per questo, perché oltre a mangiare bene ed a poco prezzo, ci siamo divertiti da matti. Questa trattoria tipica offre un menù fisso con antipasto, primo, secondo, contorno e frutta a soli € 15,00. Si può scegliere tra diversi piatti locali, tutti molto buoni, ma la vera chicca è l’atmosfera piuttosto goliardica e festosa, con camerieri simpaticissimi e chiassosi che gridano, cantano, ballano ed intrattengono i clienti. Da provare assolutamente!
Mangiare a Napoli: street food a Spaccanapoli
Non si può visitare Napoli senza provare il suo street food! Venendo da una città come Palermo che in quanto a street food se la cava abbastanza bene, sono piuttosto esigente da questo punto di vista, ma devo ammettere che Napoli non mi ha delusa. Sono diverse le pietanze da provare, soprattutto nei tantissimi locali che si trovano a Spaccanapoli e che friggono in continuazione.
Della pizza fritta vi ho già parlato, ma ho scoperto che ne esiste una ulteriore versione che è la pizza a portafoglio, ovvero una normalissima pizza ripiegata in 4, che può essere facilmente mangiata con le mani e per strada.
Altra pietanza caratteristica è ‘u cuoppo, ovvero un involucro di carta con dentro pietanze rigorosamente fritte da mangiare mentre si passeggia. Esistono 3 versioni del cuoppo: ‘u cuoppo di terra, che comprende zeppole, arancina di riso, crocchette di patate e verdure in pastella; ‘u cuoppo di mare con alici, baccalà, calamari e moscardini; ‘u cuoppo dolce con zeppole dolci ricoperte di zucchero e cioccolato fuso.
Imperdibili sono i taralli napoletani, dei biscotti ad anelli impastati con la sugna (lo strutto), non proprio leggerissimi ma da acquistare nei vati tarallifici che ci sono lungo la strada e da sgranocchiare sempre mentre si passeggia.
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